domenica 1 luglio 2007

Antiche famiglie - C.D

CACCIA (de Caccys)
Rota F.
Il notaio Girolamo, figlio di Francesco, marito di Aurelia Zanucchini, muore nel 1639 (all’età di 77 anni) a Pragatone. Sua figlia Felicita sarà la moglie di Vincenzo Locarini del Chignolo (Rota D.)
CALDEROLI
Locatello
Prime notizie dal 1654, nascita di Gio.Battista, figlio di Francesco. Dal 1733 si trovano in contrada Disdiroli.
CAMERATA (de Mazzoleni)
Nello Zibaldone d’alquante famiglie Bergamasche dell’insostituibile abate Angelini, troviamo un abozzo d’albero genealogico, che permette di localizzare questa famiglia a Cepino

Joannes di Mazoleny de Cepino


Teutaldy (1346)


Bertramus di Cepino (1441)


Simon filius Bertrami dicti Camerati di Mazzoleni (1453)

Sempre dalle ricerche dell’Abate G.B.Angelini sappiamo di:
Jo.Maria q.D.Bertrami Camerata di Mazzoleni di Valle Imagna, negli anni 1473 e1552. La seconda notizia viene dal testamento della Signora Catterina Locatelli vedova di Giuseppe Camerata de Mazzoleni in data del 29 agosto 1590, fatto ad Ancona, si tratta d’una donazione per i poveri di Locatello.
Non sono abitanti di Rota, ma questo patronimico appare negli Estimi del 1575, 1610, 1640 come proprietari al Pendezzo. E citato da don P.Bugada nel 1822 un legato d'un certo Alessandro Camerata alla Chiesa di S.Omobono-Mazzoleni, però senza data.
Nota: Nell’Ottocento ad Ancona i Camerata Passioneni de Mazzoleni, sono legati alla famiglia di Napoleone Bonaparte.
CAMOZZINI – CAMOZZI
Bedulita
Giovanni Antonio figlio di Piero Camozzini nasce nel 1615, dopo di che si deve arrivare alla prima metà del’700 per trovare una famiglia Camozzi a Capetrobelli.
Cepino Vive nel comune un Donato Camozzi nell’anno 1753.
CAMPINI (vedere Mazzoleni)
Fu un soprannome dei Mazzoleni diventato cognome.
Sant-Omobono
Francesco, si sposa nel 1656 con Maria Galeotti di Rota Fuori.
Bernardo Campini de Mazzoleni risulta sposato nel maggio 1686 con Elisabetta Personeni di Bedulita. Dopo il 1720 non compaiono battesimi negli archivi parrocchiali di S.Omobono.
CANELLA
Brumano
Catterina figlia di Bernardo di Brumano vive con suo marito Michele Manzoni nel 1628 a Valsecca.
Fuipiano
Si ha una prima apparizione con Antonio Canella, padrino a Locatello nel 1671. Altro Antonio, figlio di Ludovico si sposa nel 1725 con Lucia figlia di Pietro Prevendoni di Locatello.
CAPELLI
Berbenno
Andrea, massaro dei Petrobelli, appare nel 1678 a Berbenno.
CAPINI
Valsecca
In una pergamena della Biblioteca Ambrosiana di Milano, troviamo, alla data del 28 febbraio 1482, un atto notarile rogato a Cepino, nel quale è citato: Pietro detto Capino figlio di Pietro di Valsecchis. L’Angelini cita: sempre a Valsecca, nel 1489: Martino f.ser Petri dicti Capini
All’inizio del ‘600 non ci sono nascite con questo cognome, ciò lascia pensare a un soprannome, però sappiamo di Marti Capini (nato ca.1530) padre di due figlie decedute nel 1629.
CAPO di FERRO (Codefero)
Compare a Prabutè (Valsecca) nel 1627 e ci sono nascite a Locatello nel 1669 e nel1671.
CAPRA
Berbenno
Qualche nascita, la prima nel 1644.
CARDINETTI (Gardinetti)
Ca Gardinetti, cascina di Roncola S.Bernardo, l’Angelini cita i Gardinelli della Roncolla de’Mazzoleni senza data. (T.V.I.)
Per l’alta Valle Imagna, famiglie localizzate unicamente in Sant-Omobono (‘600).
Sant-Omobono (nascite registrate in parrocchia dall’1742)
Diverse generazioni di medici per l’Alta Valle Imagna:
- Rinaldo, attivo nell’anno 1625
- Rinaldo, anni 1671/1687
- Giovanni Pietro, anni 1710/1712
- Marchiso, anni 1737/1742
- Melchiore, anni 1742/1744
- Melchiore, nato nel 1769 a S.Omobono, Falghera, figlio di Melchiore e Lucia Dolci, si sposa nel 1819 con Antonia Coronini, e si stabilisce a Berbenno.
CARMINATI
Berbenno (Brembilla Vecchia)
Nel 1641 possiamo situare tre famiglie in San Antonio, Prato Bianco e Cabassanelli, famiglie estinte nella seconda meta del ’700. Risultano trasferiti a Bergamo, diversi medici.
Nel 1790 vivono a Prato Beato: Giovanni Battista (nato nel 1724, figlio di Antonio e Domenica Gnecchi di S.Simone) e sua moglie Anna Maria, figlia del q. Gio. Battista Carminati nata in Venezia nel 1724.
All’inizio dell’800 Stefano e Benedetto Esposito (dell’Ospedale Maggior di Bergamo, probabilmente trovatelli) prendono il cognome Carminati, dal loro patrono Carminati Francesco (Mattardi) di Vestazzo-Brembilla (parrocchia di Berbenno).
Il dottor Francesco Carminati (nato a Brembilla nel 1799) si sposa nel 1826 con Laura Locatelli di Berbenno, dove la loro famiglia si stabilisce.
Il dottor Filippo Giuseppe abita Cacodelli nel 1866, dove nasce sua figlia Eva nel 1867, lei si sposerà nel 1890 (in seconde nozze) con il marchese Giovanni Carpentieri (nato nel 1860 a S. Angelo d’Alife-Caserta, figlio di Antonio e di Pisacane Vincenza).
Corna contrada Canito
Il primo accertato è Giovanni Antonio con sua moglie Catterina, furono coloni dei Moreschi in contrada Canito, dove si ebbe anche la nascita del loro figlio Antonio Maria nel 1728.
Locatello
Un certo Jacobus qdam. Simone de Carminatis fu capo famiglia nel 1559. La prima nascita è registrata nel 1746 a Brancilione, si tratta della figlia di Giuseppe detto Pasetti (Passet). Ritroviamo questo Giuseppe come colono a Cornalida (nel 1755) degli eredi di Gio.Battista Berizzi.
Rota F.
Il primo nasce nel 1730 , diverse sono poi le famiglie di coloni a Tezzola (nel 1756) e Caguarinone.
S.Omobono
Carlo, figlio di Antonio, si stabilisce nel comune nell’anno 1725. Suo figlio Giacomo Antonio si sposa nel 1756 con Maddalena Cornali di Rota Fuori dove lo ritroviamo con la sua famiglia nel 1764 in contrada Caguarinone.
Nota: I nobili Carminati di Brembilla, feroci partigiani ghibellini, possidenti del castello sul Monte Ubione e della rocca di Cà Eminente. Datati dall’anno 1006.
CARSANA
Berbenno
dal 1771 in località Forzella
<>
Locatello Qualche nascita tra 1683/1688 in Brancilione.
Valsecca Citato nel 1447: Zanino detto Carssana, q.Alberto detto Zanulino de Valsechis…
CASARI
Fuipiano
Santo figlio di Guglielmo diverse volte padrino a Locatello nel 1696-97. Giovanni Domenico (+1792) religioso dei Francescani Riformati, di cui fu Superiore per la provincia religiosa del Veneto. Ebbe anche un fratello, che ad Este fu nominato canonico e teologo di questa Collegiata.
CASSI (de Locatelli)
Nei diversi archivi i due cognomi sono diversamente utilizzati: Cassi de Locatelli e anche Locatelli de Cassi.
Corna, contrada Calcinone
Dalla ricerca eseguita dal dottor A.Invernizzi (ripresa nel libro Castagnì di Sansimù, pagina 432) sappiamo che già nel ’400 i Cassi erano presenti a Corna, Bonetto detto Cavigia fu Antonio Cassi-Locatelli appare in un atto notarile nel 1450.
Tommaso Locatelli de Cassis detto Simone di anni 40 fu interrogato dal vescovo Emo nella visita del 1615, indubitabilmente lui che fu console di Corna nel’anno 1637, marito di Antonia, sarà lui il capostipide dei Cassi. I suoi due figli sono soprannominati Baretti:
- Gottardo marito di Catterina Pesenti (di Gerosa) lo sappiamo stabilito a Calcinone nel 1644; redasse il suo testamento nel luglio 1663, morì all’età di 58 anni il 23 dicembre 1663.
- Giovanni Orazio (+1677) i suoi discendenti: la famiglia di Tomaso e Aurelia compare in contrada Roncaglia nel 1689.
Nota A proposito della contrada Calcinone, un atto del 1472 cita: Jo. filius Bart. dicti Brise de Calcenoni de Locatello.
CASSINELLI (de Manzoni)
Citato a Valsecca nel 1535: Lanfranco q.Pietri dicti Nigrini Cassinelli de Manzoni.
Berbenno
Negli archivi del notaio Marsilio Coronini troviamo nell’anno 1646 il testamento di Catterina (d’anni 60) moglie di Pietro Antonio Cassinelli di Berbenno, in favore dei figli Stefano e Francesco. Sicuramente dello stesso Francesco, con la moglie Barbara, sono registrati i battesimi di due bambini negli anni 1643 e 1645 in contrada Piazzasco.
Rota
Il soprannome Novino appare alla metà del ’600.
Fin dagli inizi del ‘700 questo cognome è molte volte associato a Manzoni.
Beltramo figlio di Paolo “Cassinelli di Manzonibus” capo famiglia nel 1589, padre di Santo, nato nel 1580 a Praboselli.
Sono registrati diversi decessi di Cassinelli (oriundi di Rota) nel Mantovano, nel Veronese ed a Cremona tra 1723/1739.
Nel 1803, sempre di Praboselli, tre famiglie vivono della vendita di legnamo per il mondo. Altre tre famiglie compaiono a Caguaccio nella stessa epoca.
CASSINI
Valsecca
, in contrade Cacasetti
Sappiamo di Pietro (figlio di Giovanni) morto all’età di 70 anni l’ 8 marzo 1629.
CASSOTTI (de Mazzoleni)
<<…il primo ad essere ricordato è il beato Agostino Cassotto de’Mazzoleni, che morì nel 1323. Nacque in Dalmazia, me il padre Nicolò era oriundo della Valle Imagna. Entrò giovanissimo nell’ordine di S.Domenico, il Papa Giovanni XXII lo creò Vescovo di Zagabria dove rimase tredici anni. Fu poi a Lucera, in Puglia, dove mori.>> Giuseppe Zois – “La Madonna della Cornabusa”
L’Abate Angelini cita la discendenza seguente:

Presa de Mazzolenis

Simoni

Antonio d.Casottus (abitando de Plateis Vally imania nel 1478).

I fratelli Zovannino e Bartolomeo Cassotti de Mazzoleni, della Valle Imagna, nel 1506 si sono trasferiti in Bergamo, diventati ricchi negozianti in tessili, hanno fatto erigere l’attuale palazzo Bassi Rathgeb, sede del Museo Diocesano “Adriano Bernareggi”.
Paolo Cassotti de Mazzoleni stabilito nel 1511 in borgo S.Antonio, vive del negozio della seta.
Originario della Valle, fu anche Giovanni Vitale fu Bartolomeo detto Cassotus Mazzoleni di Bergamo è citato nel 1547. L’ultima citazione è datata 1551:
La Nobila Matrona d.Camilla relicta q.Nob. d.Bartolomeo Cassotti de Mazzoleni et filia q.d.Jo.Antonio Masinate de Personeni
Pietro q.Gio.Maria Cassotti de Mazzoleni fu secondo notaio (in Valle Imagna) nel anno 1575.
Berbenno
Nel 1728 Francesco Cassotti (Mazzoleni) sposato con Maria Maddalena Previtali si stabilisce nel comune, suo figlio Carlo detto Borlino vive in contrada Zuccotta nel 1765.
Rota
Carlo è il più anziano, figlio di Bernardo, nato nel 1725 (probabilmente a S.Omobono). Si stabilisce a Pragatone come colono. La prima nascita registrata è quella di sua figlia Maria Domenica nel 1746.
Due famiglie di massari risultano presenti a Pragatone nel 1803.
Sant-Omobono
Aurelio Cassotti (figlio di Antonio) si sposa a Corna nell’anno 1685 con Catterina Moreschi, genitori di Giacomo (stabilito in Cepino), di Francesco (marito d’Anna Florida), di Giuseppe e Anna Maria.
CATENA
Marcantonio Polony q.Martini Cadènè de Valsecchy citato nel’anno 1529.
Rota
Relativamente all’anno 1548 è citato Sanctinus Balochy q. Martini Cadene di Vallimagna in Rota Fuori. Maria figlia di Marcantonio, nasce nel 1563. Santo è citato nel 1606 come capo famiglia. Situati a Capiatone nel 1629
CERESOLI
Nel 1442 Giovanni Ceresoli fu sindaco della Valle Imagna.
Capizzone
Sappiamo di Giovanni Andrea di Cabasso padrino a Bedulita nel 1618. Della stessa contrada Giovanni Angelo, marito di Angela, diverse volte anche lui citato come padrino a Bedulita negli anni 1640/1653
CHIARELLI – ROTA (Giarello)
Giacomo figlio di Simone Garelli di Rota è testimone il 20 agosto 1476 per la posa della prima pietra della chiesa di S.Andrea di Strozza. (libro: Strozza, storia, Arte e tradizione - p.49)
Antonio Rota detto Giarello, è citato in un atto notarile dal notaio Valsecchi Martino, il 18 ottobre 1505, ma senza luogo.
Jo.Antonio q.Gaspare Chiarelli de Rota ècitato nel 1540.
E’ citato nel 1579 un Mapheus f. di Antonio Maria Chiarelli de Rotha, senza luogo.
Sant-Omobono
Citato da don P.Bugada nel 1822 un legato alla Chiesa di S.Omobono da Maffio Chiarelli detto Bagino.
Francesco Rota Chiarelli, figlio di Michele di S.Omobono, fu creato notaio nel 1689; suo figlio Michele si sposò a Locatello con Lucia (figlia di Marcantonio) Berizzi. La terza generazione comincia con Francesco (figlio del suddetto Michele e Lucia) marito di Elisabetta Cardinetti, anche lui fu creato notaio, nel 1737.
CICOLARI
Locatello
Una prima nascita nel 1721, detti Romagnoli
Sant-Omobono
Giuseppe Cicolari vive nella parrochia negli anni 1670.
Don Giovanni Maria (figlio di Gio.Maria) fu cappellano a Brembilla negli anni 1745-1753 e vice parroco in S.Omobono nel 1766, suo fratello Gio.Battista, marito di Giacoma Ambrosioni sarà padre d’un altro Gio.Maria nel 1746.
Rota
Sono discendenti di Antonio (nato circa nel 1660) di Sant-Omobono. Il primo battesimo a Rota F. è quello di Maria Orsola nel 1717, figlia di Giuseppe Cicolari de Romagnoli
Due nuclei della stessa famiglia, agricoltori, saranno a Caguarinone nel 1803.
CODELLI
Giovanni Locatelli figlio di Giacomo detto Codele citato il 14 giugno1456.
Berbenno contrada Cà Codelli
Antonio q.Zanini di Jacobi dicti Codeli de Locatellis de Berbenno, citato nel 1496.
Nel 1635, Domenico figlio di Andrea e Felicita, fu secondo notaio con Marsilio Coronini; tra 1642 e 1656 sono registrate sette nascite, figli di Domenico o di Antonio di Cà Locatelli
Corna (vedere Moreschi)
La famiglia Moreschi-Codelli si trapianta a Milano nella meta dell’Ottocento.
CODONI (soprannome dei Todeschini)
Berbenno
Rocco, nel 1666, appare negli archivi parrocchiali, come cognome Codoni figura fino al 1726.
COLINA
Bedulita
Un certo Pietro (figlio di Augustino) fa la cresima nel 1659: questa è la prima data che appare negli archivi parrocchiali.
S.Omobono
Nel 1731 un certo Pietro (figlio di Giovanni) vive con sua moglie Laura nella parrocchia, ritroviamo la famiglia nel 1735 a Locatello, come coloni in contrada Brancilione, nel 1737 ritornano in S.Omobono.
COLLEONI
Corna
Citato nel 1426/1428: Gasparino d.Birellus fu Zanario de Colionibus della Corna.
Marco Colleoni è sindaco nel 1562 alla chiesa di Locatello.
1584


CONTI
Locatello
La famiglia Conti appare nel 1706, Ambrosio abitando da Martino Locarini è probabilmente colono del detto Locarini.
CORNA (della)
Bertramo figlio di Giovanni della Corna è citato nel 1360. Alberti q.Bertrami della Corna de Valdimania citato nel 1372. Bertramo fu Salvino detto Paytia della Corna è citato in una pergamena del 1411. Lodovico del q.Gio.Giacomo della Corna de Locatellis e suo figlio Sebastiano sono testimoni nel 1571 a Locatello.
CORNALI
Locatello
Dall’archivio parrocchiale abbiamo la nascita di Elisabetta, figlia di Stefano e Dorotea, nel 1646. Dal 1746 possiamo situare la famiglia a Disdiroli.
Rota
A Rota F. il primo nato è Marsilio nel 1717, ma quelli che si stabiliranno sono i discendenti di Sebastiano nativo di S.Bartolomeo (Almenno), sposato a Bedulita il 22 ottobre 1726 con Antonia Pellegrini, fu colono a Pendezzo (nel 1746) successivamente produttore di calcina a ... Calchera (nel 1762). Suo figlio Bartolomeo, nel 1803, risulta stabilito in contrada Pagliaro come legnamaro.
CORONINI – Corona (de Locatelli)
Berbenno
- Cabaffeno
Signori, notabili di Berbenno, abbiamo notizie di Giovanni figlio d’Alexi Corona de Locatelli, suo nipote Marsilio (morto nel 1594), marito di Lucia (figlia di Cristoforo Marinelli de Locatellis), sarà il capostipite dei nobili di Gorizia (detta linea di S.Pietro).
Alessio Locatelli detto Corona, nato nel 1430 ca., figlio d’Antonio detto Bozi è notaio a Cabaffeno.
Giovanni Antonio (ca.1500) Corona Locatelli figlio di Giovanni, fu notaio a Berbenno.
Possiamo ricordare che tra 1635 e 1806 si succederanno cinque generazioni di notai e nello stesso periodo almeno quattro sacerdoti, di cui don Giuseppe, fu parroco a Berbenno dal 1713 fino al 1764.
Tra i figli di Luigi, l’ultimo notaio, ci sono:
- Antonia che si sposa nel 1819 con il dottor Melchiore Cardinetti, descritta al suo decesso: contadina filatrice possidente di Cabaffeno.
- Giovanni Corona, l’ultimo nato della famiglia in Berbenno, deceduto il 28 luglio 1828 aveva 16 anni, figlio di Luigi e Maria Bernardina Carminati di Cabaffeno “il presente doppo arrolato volontario nel regimento dell’Imp.Reg.Marina fu da Venezia congedato li 16 giugno 1828”.

CORTINOVIS
Cortinovis della Costa citati nel 1378

COSTA
Marco e Margerita sono stabiliti a Berbenno nel 1663 e 1664 e li ritroviamo a Corna tra 1667 e 1675.
CREMA – Cremagniola
Locatello
Nel 1540 è citato Giovannino Crema. Nei capi famiglie del 1559 c’è un certo Zanino Crémagniola figlio del quondam Gabriellis. Nell’Estimo dell’1575 si parla ancora di Zanino Cremagniola. Si può ipotizzare una relazione con Caremagnola, il toponimo di Locatello è più tardo (1649), infatti troviamo a Locatello dei Romagnioli.
CRISTALLI (soprannome dei Locatelli di Berbenno).
Berbenno
Nascite tra 1838/1848, vedere i fattori dei Petrobelli.
Cà Cristallo, cascina in comune d’Almenno S.Bartolomeo-S.Tomè. E citato nel 1547: Cristallo, dottore in medicina, figlio del fu Tommaso d. Arigatus de Ponte di Lemine, mercante…
DADA
Valsecca
Giuseppe e Pietro Antonio sono chierici nel 1773 a Valsecca.
DAINA (Dagni-Dania)
La forma più antica di questo cognome appare in un atto notarile del 5 marzo 1386 rogato a Corna che parla d'un Giovanni di Teutaldo detto "Dayna". (Bib.C.Mai, "Registi" atto n°1372).
Valsecca
Il casato Daina ha le sue radici a Valsecca, la famiglia si svilupperà più di tutto a Rota Fuori, per Valsecca sappiamo di Vanone nato circa 1450, figlio di Beltrame.
Ser Bertrami q.Jo.dicti Daynè de Valsiccy hab. Fragia (1524)

Nel 1564 Marco Daina figlio di Giovanni di Valsecca fa un primo testamento, abita a Ravenna. Nel 1575 fa un secondo testamento per sua figlia Catterina moglie d’Alessandro Bacinetti e l’altra figlia Cecilia. Si parla della proprietà in Ravenna in contrada ser vicinia palis clanati. Fatto dal notaio Gio.Giacomo Moscheni di Rota F.
Arriviamo, con gli archivi parrocchiali, a Giovanni Maria (nato circa 1560) marito di Maria Todeschini (figlia di Giovanni Battista detto Gazolo di Cascudelle) abitante a la Frata (Fraccia). Sarà suo figlio Cristoforo (°1597) che andrà a stabilirsi a Rota Fuori, contrada Torre, all’incirca nel 1645.
Berbenno
La prima nascita è del 1700, figlio d’Antonio e Catterina. Nel 1769 i discendenti sono a Carizzoli. In seguito, agli inizi dell’Ottocento, li troviamo in Gromlungo e dopo Capassero. Un ramo di questa famiglia si trasferisce a Bedulita nel 1774.
Rota
Troviamo diverse notizie nell’Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana del 1935 (V.Spreti). Grazie alla domanda di nobiltà è stata ricostruita la genealogia della famiglia: il capostipite di questa famiglia in Valle Imagna, sarebbe un Bertramo De’ Valsecchi, cittadino di Bergamo nell’anno 1430, figlio di Zanni "habitator vicinae S.Andrea", da loro discesero Vanone detto Daina citato nel 1451 e tutti i Daina di Valsecca e dopo di Rota.
Sempre citata nell’Enciclopedia Storico Nobiliare:
La famiglia Daina (de’Valsecchi) < (Archivio vecchio del Comune, Relazioni, 14 aprile 1756; Atti, 14 agosto 1757).


Riguardo a Rota, lo scenario della storia dei Daina potrebbe cominciare con un certo
Cristoforo che vive a Valsecca, proprietario di terreni a Rota, inscritto nell’ "Estimo" del 1610.
Un altro Cristoforo, (°ca.1597+1647) figlio del Giovanni Maria (sopracitato e possiamo pensare nipote del Cristoforo proprietario a Rota), intorno gli anni 1630, compra un altro terreno in contrada Rota detta alla Torre (vedere documento di appendice n.1) da Andrea Rota con atto del notaio Zanucchini di Cabrignoli. Sposato con Lucia Rota Bernardelli, intorno il 1645 si stabilisce a Rota. Il figlio ultimogenito: Carlantonio, nato alla Torre nel 1646, è il primo Daina registrato negli atti di battesimo di Rota. (Il primo decesso registrato è del 1647, il primo matrimonio del 1653).
Negli archivi parrocchiali di Rota, (da circa l’anno 1650) il cognome è scritto “Dagna”
Si tratta di una famiglia che avrà una grande parte nella storia di Rota, intimamente legata alla famiglia Rota della Torre. Si possono enumerare ben sette matrimoni tra Daina e Rota nel corso del '600.
Nel nostro scenario, i personaggi sono i seguenti:

Cristoforo, (figlio dell’altro) nato nel 1632, notaio, con casa alla Torre. Il suo “tabellione” riprodotto sopra la porta "C.D. 1690", lo stesso che nel 1696 si deve presentare alla Cancelleria di Bergamo per spiegare la compravendita del terreno sopracitato, perché da diversi anni le tasse non erano state pagate.


Suo fratello Giovanni Battista (nato nel 1630) conobbe una triste fine. Fu ucciso a Rota Fuori il 24 aprile 1661: "prese il Giubileo la mattina poi fù amazzato d'una schopetata avanti la porta della chiesa da Lorenzo Manzoni figlio di Stefano".
Amazzato davanti alla chiesa: il fatto somiglia ad una vendetta…
Il detto Lorenzo Manzoni è nato anche lui a Valsecca (nel 1638), qualche mese prima dell’assassinio del Daina, anche suo padre Stefano fu ucciso, cosi descritto: "fu trovato morto de molte ferite in un bosco di Rota" (il 10 giugno 1660). Un giorno, forse, si scoprira un rapporto tra i due omicidi.
Altro fratello:
Giovanni Maria (1627/1682), fu nonno di:
- Gio.Battista (1710/1788)
- Giacomo (1719/1748) medico, partecipò all’"ornamento della Parrocchia".
- Francesco (1716/1783) medico, parecchie volte praticò la sua arte anche negli altri paesini. Si trova citato su numerosi atti di battesimo a Locatello. In caso di pericolo il battesimo era urgente, chi meglio del medico, sul posto, per essere padrino? Nell'inventario dei beni d’Alessandro Paglia del 1762, nei debiti si può leggere: "deve a Fr.Daina 80 lire per le medicini".
I quattro figli di Francesco:
- Gio.Battista (1741/1815) medico fisico a Cabertaglio, marito di Fiora M.Felice Quarenghi (sorella di Giacomo, l'architetto), sarà consigliere "anziano" all'assemblea del 17 luglio 1799 a Brancilione (B.C.M. Spett.Valle Imagna, 1799)
- Gio.Giacomo (1761/1846) "chirurgico" alla Torre, da notare la sua impressionante famiglia di 14 figli. Si può vedere la sua casa accanto la Torre con le sue iniziali sopra la porta: "G.G.D. - 1830"
- Carlantonio (1763/1793) giovane di 30 anni: fu ucciso.
- Francesco (1766/1852) alla Torre, nel censimento del 1803 descritto come "notaio-causilico, vive d'industria" da lui fu offerto alla Chiesa di Rota F. un ostensorio d'argento con la scritta "Daina Francesco 1805", marito di Giovanna Invernizzi di Morterone, da lui nasceranno quelli che svilupperanno l'industria della filanda a Rota. Praticherà poco la sua arte di notaio (solo per 13 anni), rassegna i suoi archivi nel 1808 al collegio notarile di Bergamo.
Francesco Daina, notaio

Un loro cugino (figlio di Gio.Battista 1710/1788, sopraccitato) sarà l'artista della famiglia alla Torre:
- Giacomo Battista (°1747), pittore, una sua tela si trova nella Chiesa di Rota Fuori, datata 1789 con i santi: Antonio, Sebastiano e Rocco.

Dal ramo stabilito a Cabertaglio, i figli del dottor Giuseppe Francesco (°1775) e di Catterina Scola:
Francesco Giacomo Daina, nato a Rota Fuori, contrada Cabertaglio il 9 maggio 1828.
Insieme con suo fratello Giovanni Battista (nato nel 1823, medico) partecipò alla lotta risorgimentale. Presente sui colli Vicentini, ferito a Monte Sorio, riparò in Venezia, ove, dal Forte di Malghera, sostenne l'assedio, guadagnandosi il brevetto d’ufficiale d'artiglieria.
Laureatosi in ingegneria presso l’università di Padova, ebbe il suo ufficio a Bergamo, partecipò ai lavori di costruzione delle Ferrovie Lombarde e del viadotto di Palazzolo sull’Oglio, fu direttore della ferrovia Torino-Savona. Nel 1859 il ministro del commercio concesse all'ingegnere F.Daina <>.
Farà nel 1870 una <> allo scopo di procurare allo Stato un introito annuo di 50 milioni. Risulta citato nel 1888 nelle principali aziende meccaniche della provincia nei lavori per setificio. Nel 1889 inventò un <>.
Morì a Bergamo nel 1901, lasciando un patrimonio "utile"di lire 370.917
Fonte: Arch.S.Berg."Camera di Commercio" b.234, 236 - B.C.M."Dario della città e provincia di Bergamo, 1902" e stampa: "Proposta del biglietto ipotecario" Berg.Bolis 1870 - "Storia Economica e Sociale di Bergamo".

Sua sorella:
Felicita, si sposa nel 1837 con il dottor Giuseppe Barbieri.
Vincenzo Daina (1823-1882)

Giovanni Daina "De’ Valsecchi" (1873/1938), nato a Savona, figlio di Francesco Giacomo (1828/1901, sopraccitato).
Avvocato e Cavaliere, nel 1923 sarà lui a fare la domanda per ottenere la nobiltà e per aggiungere al cognome Daina quello di “de Valsecchi”, sposato il 16 luglio 1904 con Enrichetta dei Conti Lupi. Ottenne il titolo di Nobile nel 1927, la famiglia risulta iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana nel 1933. Vive a Villa di Celinate, sindaco di Scanzorosciate dal 1914 al 1924.
Nell’Accademia Carrara a Bergamo si trova un ritratto di Bertrama Daina de' Valsecchi dipinto da Ghislandi Vittore Giuseppe, detto Fra' Galgario, datato tra 1730/1735, legato nel 1977 da Franco Daina de' Valsecchi (Nato a Bergamo, il 28 febbraio 1906, dottor, figlio di Giovanni sopraccitato).
Nota: Dal 1600 fino al 1900 non ho mai letto il cognome De’ Valsecchi circa la famiglia Daina di Rota, negli archivi parrocchiali, e neanche in altri archivi. L’Abate G.B.Angelini, nel suo Zibaldone delle vicinanze della Città… cita i de Valsecchi de Rota

DALFINI
Sant-Omobono
Pietro (figlio di Antonio) con sua moglie Angelina, vive nella parrocchia nell’anno 1725.
DOLCI
Cepino
Francesco Dolci figlio di Gio.Battista, si sposa il 8 febbraio 1685 con Camilla Personeni di Bedulita
Rota
Nel 1799 una famiglia è stabilita al Pendezzo.
Sant-Omobono
Pietro figlio di Battista di S.Omobono, è chierico nel 1617 a Rota Fuori. Bernardo figlio di Clementi, si sposa il 19 novembre 1635 con Margerita Locatelli di Bedulita.
Alessandro Dolci fu console di Falghera nel 1637, con i altri deputati della Valle doveva risolvere un conflitto con Gio.Antonio Agazzi di Villa d’Adda, le contrade del comune della Valle Imagna avevano: <<>> (Anni 1629-1630, peste). Arch. di Stato Bergamo, notaio Marsilio Coronini de Locatelli.
A metà Settecento troviamo i soprannomi seguenti, Dolci detti: Togno, Battino, Bachetti e Macone, nel 1767 detti: Indovinata
DONATI
Berbenno
contrada Passarè
Notabili di questa parrocchia, dal ’500 la dinastia dei notai Donati è conosciuta, il primo citato fu Giacomo figlio di Antonio de Donatis notaio a Berbenno nel’anno 1503. L’ultimo sarà Marcantonio (°1685), come suo padre Giovanni Battista (°1651) e come suo nonno Giuseppe perpetuerà la tradizione familiare. Il figlio del sopraccitato Marcantonio e Aurelia Salvi: Giuseppe (°1729+1800, marito di Maria Salvioni) sarà medico e con lui si estingue la famiglia di Berbenno.

Nota: I notai Donati di Piazza Brembana sono documentati dal’400.